

Quando si parla di settore del betting, vengono subito in mente le licenze e regolamentazioni con cui c'è da "lottare" per lavorare o divertirsi in questo settore. Ho notato che ultimamente le autorità hanno intensificato i controlli e cambi, rendendo il lavorare con questo settore veramente complesso. Intanto, ecco alcuni bookmakers consigliati, prima di continuare con l'articolo.
Il sistema delle licenze AAMS, ora gestito da ADM, regola i siti e operatori che possono esercitare nel settore del betting in Italia. Solo gli operatori che soddisfano i requisiti legali e finanziari ottengono l'autorizzazione. Ma cosa serve per ottenere questa autorizzazione e diventare un'operatore del betting in Italia?
Abbiamo innanzitutto la solidità finanziaria. Gli operatori devono dimostrare stabilità economica. I dati finanziari vengono analizzati per valutare la sostenibilità nel lungo termine. Insomma, non sono accettare realtà campate per aria, almeno non in Italia.
In secondo luogo, abbiamo la conformità legale. Le società devono rispettare le disposizioni italiane e della UE. La verifica si estende ai regolamenti sulla protezione dei dati e sull'antiriciclaggio.
Al terzo posto, c'è la tecnologia certificata. I sistemi tecnologici devono superare ispezioni tecniche. Questo per garantire un'avanzamento tecnologico che sia di un certo livello.
Infine abbiamo la trasparenza operativa, dove le piattaforme devono dichiarare i dettagli sui giochi offerti e i metodi di pagamento. L'ADM verifica costantemente l'aderenza alle informazioni presentate.
Non è semplice dire quanti operatori ci sono o ci saranno entro fine anno. In Italia infatti, tanti operatori usano sub-licenze di altri operatori, e non possiamo sapere quando questi siti entreranno ed usciranno nel mercato. È una situazione un pò confusa, spesso discussa dagli esperti del settore.
Questi siti vengono periodicamente controllati da ADM per potere mantenere la loro attività. L'ADM adotta verifiche periodiche per mantenere elevati standard. Gli operatori non conformi rischiano multe o la revoca della licenza. Ad esempio, un mancato aggiornamento sui criteri ADM può comportare sanzioni aggiuntive.
Negli ultimi anni, il settore del betting in Italia ha subito modifiche significative, influenzate soprattutto dall'introduzione di leggi più restrittive. Cinque anni fà ad esempio, il Decreto Dignità ha generato un'impatto enorme, sia su giocatori che su operatori.
L'obiettivo dichiarato è stato ridurre il fenomeno della ludopatia, proteggendo le fasce più vulnerabili della popolazione. Oltre ai divieti pubblicitari, il Decreto ha imposto limiti sui depositi e misure per favorire il gioco responsabile. Insomma, un cambio drastico che ha scontentato tanta gente.
Nel 2020, altre modifiche legislative hanno rafforzato gli obblighi di verifica dell'identità. Gli operatori autorizzati devono utilizzare procedure di autenticazione avanzate per impedire l'accesso ai minori. Si parla quindi di documenti digitali, come ad esempio lo SPID, oppure il CIE.
Guardando al panorama europeo, è evidente come l'Italia stia adottando un approccio unico nel settore del betting, bilanciando innovazione e protezione degli utenti. Tanti paesi in Europa non hanno normative che proteggono i giocatori, lasciandoli abbandonati a loro stessi. Da giocatori Italiani, pertanto, dobbiamo apprezzare quello che fà il nostro governo.